IL NUCLEO ALZHEIMER – LA CURA A MISURA DI PERSONA
La Fondazione G. Rizzieri Onlus ha maturato un’elevata esperienza nella cura della demenza.
Infatti, nel 1995 è stata selezionata dall’Assessorato Regionale alla Sanità idonea ad istituire un Nucleo specializzato per l’assistenza socio-sanitaria ai Malati di Alzheimer.
Da allora è stata fatta molta strada.
Oggi la struttura è dotata di un Nucleo protetto dove alloggiano 27 Pazienti.
Il Nucleo è dotato delle più moderne attrezzature e degli ausili più adatti a questo tipo di Ospiti.
In fase di ristrutturazione, nel 2007, l’Infermeria centrale della struttura è stata trasferita in questo Nucleo, per assicurare una stretta vicinanza tra personale sanitario e pazienti.

Il Nucleo Alzheimer – Il Progetto CCP (Cura Centrata sulla Persona)
Nel 2010 all’interno del Nucleo è iniziato un nuovo progetto di cura alla demenza comunemente definito “Gentlecare”.
L’Obiettivo generale del progetto è quello di costruire un nuovo approccio di gestione e cura della demenza incentrato sulla Persona. Tale metodologia prende in considerazione l’insieme unico dei bisogni emotivi, sociali, occupazionali, spirituali e fisici della persona affetta da demenza. Focalizzando, infatti, l’attenzione sulla persona intera e sui suoi bisogni psicologici, è possibile vedere la gamma di possibili stati d’interesse anche nella persona affetta da demenza più severa e meno capace di comunicare verbalmente.
Con tale approccio, vengono quindi privilegiati trattamenti che riducono lo stress e attivati programmi mirati al sostegno delle funzioni ancora esistenti. In questa metodologia il malato non subisce limitazioni di alcun tipo (non vengono usati infatti mezzi sedativi, né contenitivi).
Il Metodo di cura gentile si basa su alcune direttrici cardine:

L’Ospite: Riduzione dello stress, ovvero eliminare o limitare il più possibile le condizioni che possano creare stress al paziente. Al fine di limitare qualsiasi stress, anche l’organizzazione dell’assistenza si basa su modalità molto flessibili: i pazienti non vengono costretti a svegliarsi in orari stabiliti, ma vengono accompagnati alle attività giornaliere molto lentamente. La colazione viene servita durante tutta la mattinata e l’igiene intima praticata in momenti diversi, secondo le abitudini e le esigenze di ogni singolo paziente. Neanche l’ora di coricarsi è prefissata ma si privilegia il rispetto dei ritmi della persona nel rapporto veglia-sonno.
Aumento del benessere, ovvero individuare gli aspetti e le situazioni che favoriscono il benessere del paziente. Il bisogno di sicurezza e integrità biologica: controllo del dolore, posizioni confortevoli, massaggio, riposi adeguati, conservazione dell’energia, routine familiari, coinvolgimento nelle attività quotidiane. Il senso di appartenenza: oggetti personali significativi da guardare e conservare, animali, piante, possibilità di ascoltare, di toccare, ecc…Stima di sé: reminiscenze e ricordi, controllo del denaro, possibilità di aiutare gli altri. Realizzazione di sé: insegnare, imparare, ricordare attività creative, lavoro. Ricerca del punto di forza del paziente e individuazione delle protesi per lui più funzionali. La protesi può essere rappresentata da qualsiasi elemento (oggetto, spazio, situazione, immagine, suono, musica, attività, ecc…) che ha un effetto positivo per il benessere della persona assistita.

Personale operante al Nucleo.
Gli operatori e le persone che curano oltre ad essere adeguatamente formate e motivate, devono operare secondo un principio di condivisione sia degli obiettivi che dei piani di cura. La reale condivisione consente di realizzare concretamente il progetto di cura delineato per ogni singolo malato; permette di adattare e rivedere lo stesso piano, e qualora ve ne sia bisogno può essere cambiato in base ai bisogni del malato.

I Familiari degli Ospiti.
I Familiari rappresentano fonte di informazione e conoscenza dell’Ospite, della sua vita passata e delle sue abitudini.
Un coinvolgimento della Famiglia d’origine e uno stretto contatto con la stessa è basilare per assicurare una cura al malato di Alzheimer che sia buona qualità di vita e non costrizione.

L’Ambiente.
La cura della demenza richiede un ambiente di vita ad hoc. Solo uno spazio adeguatamente protetto può assicurare una qualità di vita ottimale, volto all’eliminazione di contenzioni e sedativi.
Il corretto ambiente può poi essere d’aiuto per la reminescenza e il mantenimento delle capacità residue.

Nel corso del 2010, il Personale addetto alla cura degli Ospiti affetti da demenza è stato interessato da un corso di formazione ad hoc volto a creare un’equipe multidisciplinare in grado di progettare e sostenere l’attività di cura del Nucleo.
I Familiari degli Ospiti sono coinvolti in incontri con psicologhe professioniste del settore per capire a fondo il contenuto del progetto.
Il Nucleo ha visto le prime modifiche strutturali per renderlo sempre più simile ad un ambiente “familiare”, pur assicurando sempre la sicurezza degli spazi.
L’affermarsi di questo modello e, soprattutto il passaparola tra i Parenti dei nostri Ospiti, ha portato molte famiglie a rivolgersi alla nostra struttura per prestare assistenza ai propri Cari affetti da questa patologia.

Anche al Centro Diurno riceviamo spesso richieste di accesso da parte di Familiari di malati di demenza.
I primi esordi della malattia sono infatti spesso i più difficili da gestire per le famiglie.
La presenza di qualche forma di demenza, dalla più leggera alle compromissioni più pesanti, tocca, negli ultimi anni, quasi l’80% dei nostri Ospiti.
Tali dati hanno spinto la Fondazione in direzione di un’assistenza sempre più accurata e mirata che ha portato a interventi sia sulla struttura, per andare a creare spazi “non convenzionali” capaci di stimolare i sensi e le capacità residue di queste persone, che sulla formazione continua degli Operatori.
I progetti realizzati gli anni passati, sono ormai entrati nella vita quotidiana dei nostri Ospiti e dei nostri Operatori.
Tra gli interventi attuati sicuramente si annovera la creazione del Bagno Multisensoriale, un progetto complesso che oltre all’intervento strutturale ha visto un importante percorso di formazione dedicato al personale della Fondazione. L’intervento ha ricevuto, nel 2013, un contributo dalla Fondazione della Comunità Bresciana Onlus.
Oltre che di una vasca che permette all’Ospite di approcciarsi al momento dell’igiene in modo del tutto naturale e rilassato, accompagnato da musica e effetti luminosi, la stanza è stata dotata di una serie di attrezzature che permettono di ricreare un ambiente di tipo marino. Un tubo a bolle produce effetti luminosi sulle pareti, una “nuvola” dà il senso all’ospite di trovarsi in un ambiente aperto.
Dopo oltre cinque anni di utilizzo del bagno si può giudicare che ’intervento abbia certamente raggiunto gli obiettivi sperati. Il momento dell’igiene che spesso diveniva motivo di estrema agitazione per gli ospiti affetti dadisturbi cognitivi e creava serie problematiche al personale addetto all’assistenza, oggi viene vissuto con molta tranquillità da entrambe le parti.
L’altro intervento molto sentito in Fondazione realizzato nell’anno 2014 è il Giardino Alzheimer. Il Nucleo della Fondazione è posto al secondo piano della struttura. Gli Ospiti dello stesso, essendo persone con deficit cognitivo, potevano accedere al giardino solo accompagnati dal personale o dai parenti. Da qui è nata l’esigenza di collegare il Nucleo ad uno spazio verde che permettesse agli Ospiti un accesso privilegiato ed autonomo, pur se controllato, all’aperto. Il “Giardino Alzheimer” è un percorso sensoriale e terapeutico all’aperto per anziani affetti da demenza, pensato sulla scia dei migliori esempi europei.
Il “Giardino Alzheimer” migliora i disturbi comportamentali e cognitivi, grazie a un percorso ad anello, lungo circa 50 metri e dotato di sistema illuminotecnico, studiato per ridurre il girovagare degli anziani e condurli a zone di interesse con panchine per la sosta.
La stimolazione sensoriale è affidata a fiori e piante (vista e olfatto), a due fontane, una con acqua scorrevole, posta all’ingresso del giardino, l’altra con zampillo di acqua potabile dotato di sensore, posizionata vicino agli spazi coperti e arricchita da una statua della Madonna. Il giardino è, inoltre,
arricchito da diffusori acustici per la musicoterapia (udito) e da uno spazio per la coltivazione di ortaggi (terapia orticolturale).
Il collegamento al Nucleo è assicurato attraverso una passerella coperta che rappresenta il naturale prolungamento del corridoio del piano e che, per guidare gli ospiti verso l’esterno è stato decorato con scene che richiamano la natura.
Dopo un primo periodo di sperimentazione, durante il quale gli ospiti uscivano solo accompagnati, ora il Giardino è fruibile in maniera autonoma dagli abitanti del Nucleo in grado di deambulare.
Il personale può in qualsiasi momento controllare quello che succede attraverso delle telecamere all’uopo posizionate.
Sono previste comunque delle uscite accompagnate per le persone che hanno bisogno di assistenza continua.
Il Giardino viene aperto tutti i giorni.
Alle ore 9.30, anche le persone che non lo possono raggiungere in maniera autonoma vengono accompagnate all’esterno dal personale e lì viene svolta l’attività ludico-educativa dedicata, definita “Passeggiata terapeutica”: l’organismo immerso in un ambiente naturale può attingere alle frequenze riequilibranti delle fonti di energia della natura che permettono di ottenere
benessere psico-fisico: la luce, l’energia del sole, il canto degli uccelli, il rumore del vento, dell’acqua, il contatto con il terreno, i profumi dell’erba, dei fiori e delle erbe aromatiche. La passeggiata terapeutica ha il fine di stimolare attraverso la natura, in un setting tranquillo e colorato, tutti i sensi dell’Ospite che può rigenerarsi e acquisire benessere e tranquillità.”
Stessa prassi viene seguita al pomeriggio.

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